L’architettura non è solo una questione di misure e materiali, ma anche di percezioni e sensazioni. Quando parliamo di modellazione e percezione dello spazio, ci concentriamo in particolare sullo spazio interno dell’architettura e sul modo in cui esso viene vissuto e interpretato dalle persone. Questo articolo esplorerà come la percezione influenzi la nostra esperienza degli spazi interni e come i progettisti possano manipolare tali percezioni per creare ambienti unici e memorabili.
Secondo la definizione della Treccani, la percezione è l’atto di prendere coscienza di una realtà esterna attraverso stimoli sensoriali, che vengono analizzati e interpretati mediante processi intuitivi, psichici e intellettivi. In altre parole, è la capacità del nostro apparato sensoriale e intellettivo di cogliere e interpretare la realtà esterna. Questa definizione sottolinea come la percezione non sia un processo passivo, ma attivo e complesso, influenzato da vari fattori che vanno oltre la semplice geometria dello spazio.
Sebbene possiamo misurare lo spazio solo da un punto di vista geometrico e funzionale, esistono particolari artifici progettuali che conferiscono a quello spazio qualità “non misurabili”. Queste qualità influenzano la percezione dello spazio, facendolo apparire dilatato, dinamico o statico, e modificando completamente l’esperienza che ne abbiamo.
Controllo dello spazio grande e indefinito: uno spazio che sembra troppo grande e indefinito può essere “controllato” suddividendo il pavimento in diversi dislivelli, in riferimento alle funzioni svolte in esso. Questo espediente crea una gerarchia spaziale e rende l’ambiente più comprensibile e fruibile.
Ribassamento del soffitto: abbassare il soffitto tramite una controsoffittatura in un corridoio può essere strategico per “nobilitare” altri ambienti della casa. L’entrata in uno spazio con un soffitto più alto dopo aver attraversato un corridoio basso può creare una sensazione di dilatazione verticale dello spazio.
Colori e Altezze: Un soffitto scuro sembra più basso, mentre pareti bianche dilatano l’ampiezza percepita dello spazio. Un ambiente ancora rustico durante la fase di cantiere sembra molto più piccolo di quanto risulterà una volta tinteggiato.
Stanze vuote vs arredate: le stanze vuote sembrano più piccole rispetto a quando sono arredate. Gli arredi, infatti, offrono punti di riferimento visivi che aiutano a comprendere meglio le dimensioni dello spazio.
Posizionamento delle porte: posizionare la porta d’ingresso di una stanza cubica al centro di uno dei quattro lati rende la percezione di attraversamento dello spazio molto più semplice rispetto a posizionare la porta in prossimità di uno spigolo, costringendo a percorrere lo spazio in diagonale.
Disposizione degli arredi: lo spostamento di un semplice elemento di arredo può far sembrare uno spazio più vivibile. La disposizione degli arredi influisce notevolmente sulla percezione e sull’uso dello spazio.
Secondo Steven Holl, uno dei più celebri e influenti architetti contemporanei, l’architettura si manifesta solo nella percezione. Per Holl, non sono le dimensioni delle cose a creare uno spazio, ma la percezione stessa. Colore, luce, geometria, dettagli e materiali sono tutti elementi che, sovrapponendosi, creano sensazioni ed emozioni uniche.
Il ruolo del progettista è quindi fondamentale. La sua bravura sta nell’immaginare uno spazio e nel disegnarlo sulla base della percezione finale che si vuole ottenere. Quando l’architettura diventa concreta e reale, deve essere capace di suscitare emozioni nuove e inaspettate.
Ogni spazio è un’occasione irripetibile. Non importa quanto sia grande o piccolo, dalla funzione nobile o banale. C’è sempre la possibilità di creare qualcosa di inaspettato ed eccezionale. L’obiettivo è fare in modo che ogni ambiente diventi una fonte di ispirazione e di emozioni per chi lo vive.
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*in copertina: un particolare della Bruder Klaus Kapelle (Wachendorf, Germania), opera dell’architetto Peter Zumthor. [foto di Aldo Moretti]